lunedì 28 novembre 2011

Yudania


Dopo la bella festa dei primi 15 anni del nostro club (vedi a questo proposito l’articolo pubblicato sul sito regionale del CONI) ci siamo rimessi subito al lavoro per prepararci alle prossime gare Combattimento e Forme dei primi di Dicembre e per i successivi esami sociali per cinture colorate. Sto vedendo molto entusiasmo da parte dei tanti nostri allievi e questo ci motiva sempre di più, altre cinture nere hanno preso il brevetto di allenatore nei giorni scorsi (Simona, Luigi, Joseph BENVENUTI nel club!!) quindi tutto pare essere OK, stiamo lavorando perchè la ASD Centro Taekwondo Firenze cresca sempre di più e sempre meglio. Come dicevo, ci stiamo avvicinando alla sessione invernale esami cinture colorate e gli allievi stanno letteralmente prendendo d’assalto il corso forme delle 18,00 del lunedì al dojan Artemio Franchi, siamo sempre tantissimi e cresce la “strizza” tra le cinture bianche che tra poco affronteranno il loro primo vero esame di Taekwondo. Sono davvero tenere!!!

Stavo riflettendo in questi giorni proprio sul valore ed il significato che ha ogni cintura nel Taekwondo, mi hanno spinto a questo approfondimento alcuni atteggiamenti che ho notato negli ultimi tempi in alcuni atleti (molto giovani per la verità) che sono prossimi alle cinture più alte ed ho pensato a come è sempre in agguato il rischio di cadere a pochi metri dal traguardo. Sono certo che ad ognuno di noi è capitato almeno una volta di essere vicini ad un obiettivo che ci è poi sfumato davanti all’improvviso; spesso la troppa sufficienza con cui si affrontano le sfide ci porta a perderle. Nel caso – ad esempio - del passaggio a cintura nera è fondamentale che l’aspirante comprenda quanto l’umiltà, il rispetto degli insegnanti, la costanza, intensità e serietà negli allenamenti siano le vere porte di accesso a questo colore, che come ogni artista marziale serio sa, è soltanto il punto di partenza per chi desidera continuare la pratica della propria disciplina. Non si tratta solo di saper tirare mazzate con forza bruta, altrimenti qualsiasi camionista sottopagato o fabbro leghista con genero rom (con rispetto parlando) sarebbe cintura nera di diritto. Esser cintura nera è qualcosa di più, è uno stato mentale soprattutto, un modo di comportarsi. Quello che sto scrivendo deve essere inteso solo come stimolo positivo per questi pischelli di talento, ma un po’ scoglionati, perché si impegnino di più e meglio e si meritino davvero l’ambita YUDANIA, comprendendone il significato profondo.

Concludo con questa bella favoletta orientale che ho letto qualche anno fa, ve la ripropongo riadattata al nostro dojan, soffermatevi su di essa.

Un giovane fabbro leghista attraversò tutta l’Italia per raggiungere la palestra di un famoso praticante di Taekwondo; una volta giunto al Dojan il Maestro Mazzocca gli concesse udienza:

“Che cosa vuoi da me ?” gli chiese il Maestro intento a fare la cazziata settimanale ai suoi 3 allenatori prediletti.

“Vorrei essere tuo discepolo e diventare il più abile taekwondista di questo paese in default; quanto dovrò studiare?”

“Almeno dieci anni”, rispose Maestro Mazzocca.

“E’ un bel po’ di tempo”, commentò il ragazzo, “e se studiassi con il doppio dell’impegno dei tuoi attuali discepoli?”

“Allora ci vorrebbero vent’anni”, rispose il Maestro.

“Vent’anni!! E se mi mettessi a praticare giorno e notte con tutte le mie forze?”

“Trent’anni”, fece il Mazzocca.

“Ma come è possibile che ogni volta che ti dico che ci metterò più impegno mi rispondi che ci vorrà più tempo?” chiese il ragazzo stupefatto.

“La risposta è semplice. Se un occhio è continuamente fisso sulla destinazione finale, resta solo l’altro occhio per cercare la Via.”

Alla prossima!!

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